domenica 6 novembre 2016

Conferenza - Quale alimentazione nelle diverse patologie?



Sabato 12 novembre 2016 - ore 10.30
Conferenza - Quale alimentazione nelle diverse patologie?

interviene: Aquilele Campiotti
presenta: Walter Cherubini

Biblioteca rionale Harar - Via Albenga 2/ang. Via San Giusto
ingresso libero; info: tel. 0288465810 
ATM 16, 49, 64, 72, 78, 80, 423, M5 San Siro Stadio

Nell'ambito del 10° Ciclo "Uno sguardo alla Zona: tra passato e futuro" (2016-'17 - 49° appuntamento), promosso dal Centro studi ConMilanoOvest in collaborazione con la Biblioteca rionale Harar, proseguono gli incontri dedicati alla Cultura della Salute sul Territorio, nell’ottica della Prevenzione.

Un'appropriata alimentazione è un ingrediente essenziale per conservare un buono stato di salute in tutte le età; stili di vita inadeguati o scorretti possono alterare il corretto equilibrio dei meccanismi di salute. In particolare, quale alimentazione adottare in caso di patologie, quali ipertensione, menopausa, cefalea cronica, disturbi gastro­intestinali, cardiopatie e perché camminare fa molto bene alla salute?
Aquilele Campiotti, medico specialista ed esperto in nutrizione, ci guiderà, con informazioni aggiornate e l’ausilio di immagini, ad approfondire e a riflettere sui nostri atteggiamenti riguardanti una più corretta alimentazione.
Un percorso in sei tappe (ottobre 2016-maggio 2017), dove conferenze si alternano a corsi di musico-terapia e prove pratiche di primo soccorso negli incidenti domestici (specifici dettagli nelle successive comunicazioni su conmilanoovest.blogspot.it).

Aquilele Campiotti, medico specialista, esperto in nutrizione-stili di vita corretti-disassuefazione dal fumo-medicina naturale, è stato dirigente medico del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria Lombarda di Magenta

Walter Cherubini è direttore del Centro studi ConMilanoOvest

Ciclo "Prima di tutto la salute"
Prevenzione della Salute-Cultura sul Territorio
PROGRAMMA
Sabato 8 ottobre 2016 - ore 10.30
Mangiare alla ‘vegetariana’ fa bene alla salute? (se sì, quando e come)
Sabato 12 novembre 2016 - ore 10.30
Quale alimentazione nelle diverse patologie (ipertensione, menopausa, cefalea cronica, disturbi gastro­intestinali, cardiopatie,  …) e perché camminare fa molto bene alla salute?
Sabato 11 e 25 marzo 2017 - ore 10.30
Corso/Laboratorio di due incontri con prove pratiche di MusicoTerapia (per stress, ipertensione, disturbi digestivi, sovrappeso, cardiopatie croniche)
Sabato 13 e 20 maggio 2017 - ore 10.30
Corso di due incontri con prove pratiche di Primo soccorso negli incidenti domestici

lunedì 24 ottobre 2016

Periferie - Nuovi Municipi, vecchia storia?



Ciclo di incontri "Uno sguardo alla Zona"
Giovedì 27 ottobre 2016 - ore 21
Conferenza-dibattito
Nuovi Municipi, vecchia storia?

interviene: Marco Bestetti (Presidente Municipio 7)
presenta: Walter Cherubini (Portavoce Consulta Periferie Milano)

Circolo La Corte – Piazza Madonna della Provvidenza 1 (Quartiere Quinto Romano)
ATM 72, 76

Quello delle periferie non è un problema solo milanese. Lo è per Roma o Palermo, ma anche per Parigi o Nairobi. Un problema generalizzato, quindi. Ma, se la condizione delle periferie delle grandi città si presenta piuttosto differenziata, «comuni sono, invece, i punti deboli di uno sviluppo equilibrato riferibili sia alla mancanza di identità, che all'assenza di un’organizzazione amministrativa adeguata (la cosiddetta “governance”), che abbia l'obiettivo di definire una strategia complessiva» (Libro bianco sulla governance europea, Commissione Europea 2001).

REGOLAMENTO
Peraltro, a Milano di regolamenti che promettevano poteri alle Istituzioni periferiche ce ne sono già stati: il Regolamento dei Consigli di Zona del 1977, però mai applicato per venti anni (che prevedeva anche competenze sulle case popolari, mentre oggi nulla è previsto), sostituito dal Regolamento del 1997, anche questo mai applicato per diciannove anni, a sua volta sostituito dal Regolamento dei Municipi nel 2016.
Allora, il punto è proprio questo: non è sufficiente l’approvazione di un Regolamento, perché poi il rischio è che non venga mai applicato, che poi è l’unica cosa certa avvenuta in questi quarant’anni. Peraltro, il problema non è quello di incolpare qualcuno, ma di avere ben presente che c’è una stratificazione “politico-burocratica” –  in una recente presentazione in quel di Baggio è stata definita “centralistica” e con alta stima di sé – che, nei fatti, ha sempre bloccato tutto.


MODELLO ORGANIZZATIVO
Quindi, i Municipi non possono rischiare di essere dei Consigli di Zona con qualche fiocchetto in più. Invece, devono «realizzare un modello organizzativo idoneo a conseguire il massimo coordinamento dei servizi e uffici decentrati tra loro e, ad un tempo, dei rapporti tra questi e quelli centrali» (Andrea Borruso. Una esperienza di decentramento urbano, 1975).
Infatti, un regolamento non vale l’altro e deve fare rima con periferia: perché se i Municipi non sono per le periferie a cosa servono? Infatti, è ora di restituire ai territori degli antichi comuni la capacità amministrativa della quale furono espropriati, nel 1873 i Corpi Santi e nel periodo 1918-1923 i comuni del circondario milanese, quali Baggio, Trenno, Musocco, Affori, Niguarda, Chiaravalle, Greco, Gorlaprecotto, Turro, Crescenzago, Lambrate, Rogoredo, Vigentino, con Lorenteggio e Ronchetto. I Municipi non possono essere un mero organo consultivo o poco più, bensì un elemento fondamentale perché le periferie non si governano dal centro, come i fatti stanno a dimostrare.

CASE POPOLARI
Allora, bisogna prevedere una gestione complessiva del territorio e delle funzioni comunali che già vi operano e sono tante. Ciò riguarda anche la gestione del disastrato patrimonio edilizio pubblico che, invece, rimane ancora una cosa “altra”, staccata dal resto. Insomma, come è stato per i Consigli di Zona in questi quarantacinque anni, malgrado il Regolamento del Decentramento del 1977, rimasto inapplicato, prevedesse all’art. 19: «I Consigli di Zona deliberano le destinazioni d’uso e le affittanze di locali, edifici ed aree del Comune con destinazione ad usi sociali e del patrimonio immobiliare di reddito … ed anche il patrimonio edilizio dell’IACP (oggi ALER/Metropolitana Milanese, ndr) nell’ambito di appositi accordi con tale ente secondo le compatibilità di legge». Di tale previsione, come peraltro di quasi tutte le altre, non se ne fece nulla. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.

VECCHIA STORIA
Nuovi Municipi, vecchia storia?” è il tema dell’incontro di Giovedì 27 ottobre 2016 – ore 21 al Circolo La Corte, in Piazza Madonna della Divina Provvidenza nel borgo di Quinto Romano, periferia ovest di Milano, promosso dal Circolo la Corte con la collaborazione di MCL Quinto Romano, Centro studi ConMilanoOvest e Consulta Periferie Milano.  Intervengono Marco Bestetti (Presidente del Municipio 7) e Walter Cherubini (portavoce di Consulta Periferie Milano).
Ma, le periferie non sono una cosa semplice. E’ utile rammentare quanto rilevato da Massimo Rebotti (Corriere, 23.12.2011) che, ricordando un impegno del Sindaco Pisapia preso poco prima di vincere le elezioni – «Nei miei primi cento giorni ridarò dignità alle periferie, le riporterò al centro» – commentò che i “primi «cento giorni» della giunta Pisapia (che sono ormai di più) dimostrano che pensare a una città partendo dalle periferie è molto più complicato che prometterlo”.

MODELLO MILANO
Oggi, la città nel suo complesso è chiamata ad un compito, dalle Istituzioni (che di responsabilità ne hanno numerose), alle associazioni e fino ai singoli cittadini (perché nessuno si può chiamare fuori). Quello di uscire dal proprio guscio, di non guardare solo al proprio orticello, bensì di essere protagonisti delle condizioni di vita della nostra Milano, per realizzare un modello che non guardi solo alla moda, alla finanza, alla Scala, ma che sia per tutti e di tutti.
Allora, ci sarà un “Modello Milano” anche per le periferie?

venerdì 14 ottobre 2016

Libro/seminario - Abitare a S. Siro. Ieri. E oggi?



Sabato 22 ottobre 2016 - ore 10.30
Libro/seminario
Abitare a S. Siro. Ieri. E oggi?
(case popolari e dintorni)
 


interviene: Giovanni Garuti
presenta: Walter Cherubini

Biblioteca rionale Harar - Via Albenga 2/ang. Via San Giusto
ingresso libero; info: tel. 0288465810 
ATM 16, 49, 64, 72, 78, 80, 423, M5 San Siro Stadio

Nell'ambito del 10° Ciclo "Uno sguardo alla Zona: tra passato e futuro" (2016-‘17 - 48° appuntamento), promosso dal Centro studi ConMilanoOvest in collaborazione con la Biblioteca rionale Harar.
QUARTIERE ALER SAN SIRO
Malgrado una apparente normalità, sembra proprio non ci sia pace nel Quartiere Aler San Siro.
C’è un po’ di tutto: occupazioni abusive accompagnate da qualche sgombero, qualche coltellata di troppo, ma anche l’abnorme richiesta di sussidi per bambini “inesistenti”.

Ma, soprattutto, è evidente che il quartiere è caratterizzato da troppe situazioni “fuori controllo”, legate soprattutto a presenze “prevaricatrici” (con traffici illeciti e vari racket delle occupazioni abusive ed i collettivi antagonisti che la fanno da padroni, come denunciato più volte dai comitati di abitanti).
Un Quartiere, tra altri, dove è evidente il “male” dell’abitare, dove a rimetterci sono le categorie sociali “deboli”: anziani e persone con problemi psichici (quasi la metà dei residenti).

PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO
Una condizione che è abbastanza diffusa anche negli altri quartieri di edilizia residenziale pubblica: Milano ha 70.000 appartamenti (41.700 gestiti da Aler/Regione Lombardia, 28.700 gestiti da MM/Comune di Milano). Di questi, circa 4.000 sono occupati abusivamente, mentre circa 7.000 sono sfitti. Poi, ci sono 12.800 box/posti auto e 2.900 negozi/laboratori artigianali, anche questi sfitti per il 25%.
Il tutto, con costi molto elevati a carico dell’intera collettività: monetari, con un buco di 100 milioni da parte di Aler nella sola Milano, ma soprattutto sociali.

SITUAZIONE FUORI CONTROLLO
Allora, è di tutta evidenza che i quartieri popolari non possono continuare ad essere un concentrato di fragilità sociali. Invece, è necessaria una “rigenerazione” socio abitativa, proprio iniziando ad utilizzare una parte dello “sfitto”, sia abitazioni che negozi.  Bisogna modificare e rafforzare il mix sociale inserendo inquilini disponibili a farsi carico di iniziative di sostegno culturale e sociale (il vero “housing sociale” bisogna farlo nei quartieri popolari), per esempio utilizzando i 500 appartamenti cosiddetti “sottosoglia” (piccoli monolocali, per questo non inseriti nelle graduatorie degli assegnatari), che sono liberi (Progetto “Abitare popolare periferico”). 
A Milano ci sono molteplici capacità ed energie, come spesso si dice. Peccato che poi non se ne tenga alcun conto e … i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Invece, bisogna coinvolge chi ha già dimostrato di saper fare (“progettazione partecipata”), per definire dei modelli gestionali efficienti.

SOLUZIONI POSSIBILI?
Saranno questi i temi che verranno affrontati nel corso del seminario “Abitare a San Siro. Ieri. E oggi?” a partire dal libro “Abitare a San Siro (case popolari e dintorni)” del 1990. Da Allora sono stati fatti degli interventi, per esempio con il Contratto di Quartiere avviato nel 2004, con un investimento di 33 milioni. Quale esito ha avuto, qual è il consuntivo dei lavori? Quali esperienze possono essere acquisite anche in vista dell’intervento al Giambellino, che prevede un investimento di 95 milioni?
In proposito, condurremo una riflessione ed un confronto sulla situazione attuale ed i possibili sviluppi, e da varie esperienze in atto, con soluzioni possibili.



Giovanni Garuti, giornalista, è coautore del libro “Abitare a S. Siro”.

Walter Cherubini, direttore del Centro studi ConMilanoOvest e portavoce di Consulta Periferie Milano, è estensore del Progetto “Abitare popolare periferico” per la rigenerazione socio-abitativa.