Luoghi
della storia o della dimenticanza e dell’abbandono?
Poi,
c’è una parolina magica, “riqualificazione”, usata per …
Facciamo
il punto e una mappatura in Biblioteca Harar
La nostra
città sostanzialmente funziona, anche se un po’ alla sua maniera. Per certi
aspetti, più per una sommatoria di eventi e di spinte, ma anche di
controspinte. Quasi mancasse uno sguardo d’insieme, una visione complessiva.
Infati, si dice che è un po’ a macchia di leopardo. In questo stato di cose,
rispetto al “centro”, che è sempre sotto la lente d’ingrandimento, la
“periferia”, che ha anche un’estensione dodici volte più grande, sconta una
certa marginalità. Il risultato è che assistiamo a situazioni abbastanza stane
e contraddittorie.
PARCHEGGI
Sopra la
copertura della Metropolitana Bisceglieci sono 400 posti auto, rimasti inutilizzati per oltre 20 anni, mentre il
quartiere veniva invaso dalle auto dei pendolari (adesso finalmente è ormai
disponibile).
Sempre in tema, realizzati per i Mondiali ’90, i 1.500 posti auto
del Parcheggio Trenno (ma è vicino a
Figino, alla Tangenziale, sulla Via Novara), sono stati rivitalizzati per i sei
mesi di Expo 2015. Però, per questi quattro anni sono rimasti, prima illuminati
e custoditi e, adesso, solo illuminati ed abbandonati (anche se pare che adesso
verranno utilizzati: ma non si poteva farlo anche in questi quattro anni, visto
che erano anche rinnovati e funzionavano? Mah …).
RIQUALIFICAZIONE?
Sorprende,
poi, l’impostazione di certo dibattito attorno vicenda dello Stadio San Siro. Senza entrare nel
merito specifico, registriamo quello che ci sembra un inappropriato utilizzo
del termine “riqualificazione”
dell’area dello Stadio: ma, se è stata finalmente sistemata per la finale di
Champions League del 2016, tra l’altro con la realizzazione del Parco dedicato
a Giacinto Facchetti e Cesare Maldini nell’area dell’ex Palasport lasciata
degradare per 30 anni, malgrado le reiterate richieste dei cittadini!
E la Piazza d’Armi? “Riqualifichiamo” anche
quella? Ma, prima c’è stato il progetto dei Palazzoni, poi quello della
cittadella dell’Inter. Ma, al di là della necessità di fare cassa da parte
dell’Invimit (società controllata dal Ministero delle Finanze, cioè dal Governo,
quindi … da noi?) è fuori luogo chiedere quale sia la destinazione più utile ai
milanesì, tra l’altro anche perché tutti spergiurano di non volere “consumare suolo”?
ABBANDONO
Ma,
prendiamo in considerazione due altre casistiche, dalle quali partiremo l’Istituto
Marchiondi di Baggio, la Cascina Case Nuove a San
Siro.
Il Marchiondi, anche oggetto di progetti di riutilizzo, è stato
abbandonato al degrado mentre, avendo una valenza artistica (è stato anche
esposto al Museo di Arte Moderna di New York), sarebbe potuto diventare un’attrazione anche turistica.
La Cascina,
invece, oggetto di un recupero, definito disastroso, con spesa di soldi
pubblici, è abbandonato e degradato, anche se una funzione ce l’ha, poiché ospita
una colonia di gatti.
INVITO
Tutti questi
luoghi, insieme ad altri, possono diventare luoghi di memoria, di cultura e di
socialità per tutta la città, come la Cascina
Linterno al Parco delle Cave o la Cascina
Bellaria nel Parco di Trenno. Quindi, a partire dai libri “La Cascina Casenuove” e “L’istituto Marchiondi Spagliardi di
Vittoriano Viganò”, invitiamo a due appuntamenti in Biblioteca Harar (Via
Albenga 2):
- Sabato 19 ottobre 2019, ore
10.30 - Cascina Case Nuove e dintorni
- Sabato 23 novembre 2019, ore
10.30 - Istituto Marchiondi e dintorni
Con la
partecipazione di Giorgio Bacchiega
(curatore della collana La Milano della memoria) e di Emanuele Rodriquez (Guida turistica autorizzata), faremo una mappa
dei luoghi “persi”, invitando tutti a proporre modalità per ritrovarli per
l’utilità di tutta la città.