mercoledì 24 ottobre 2018

“a Scuola di Periferie” - Dal “Cavallo di Leonardo”, proposte dalle Periferie


Sabato 27 ottobre 2018 - ore 10.30

“a Scuola di Periferie” [“Lezione” di ARTE]

Dal “Cavallo di Leonardo”, proposte dalle Periferie

Biblioteca Harar - Via Albenga 2 – SAN SIRO

Mezzi pubblici > ATM 16, 49, 64, 78, 80, 423, M5 San Siro Stadio

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Nel 1999 il Cavallo di Leonardo, la più grande statua equestre del mondo, venne installato all’ingresso dell’Ippodromo del Galoppo a San Siro. 
Si commentò: «La ripresa culturale di Milano riparte anche dalle periferie». 
Vent’anni dopo, a che punto siamo?


Era il 1999 ed il Cavallo di Leonardo, dono a Milano dell’americano Frederik Meijer, venne installato all’ingresso dell’Ippodromo del Galoppo: «La ripresa culturale di Milano riparte anche dalle periferie», si commentò. Ma, vent’anni dopo, a che punto siamo?
In primo luogo, qualcuno dice di spostare il Cavallo, un’opera imponente e maestosa, per altro poco visitata e resa poco visibile nella sua allocazione all’Ippodromo, considerata troppo defilata dal Comitato del Gran Cavallo e dai donatori americani, che hanno chiesto un nuovo posizionamento.
In effetti, il Cavallo di Leonardo è la più grande statua equestre del mondo (8 metri di altezza e 7,10 di lunghezza con 15 tonnellate di peso), che fa il paio con la copia posizionata in un parco tematico del Michigan (The American Horse at the Frederik Meijer Gardens and Sculpture Park in Grand Rapids).


Ma, negli Stati Uniti è diventato uno dei cento monumenti più visitati d'America, mentre il “nostro” Cavallo neppure i milanesi sanno dov’è e, in tanti, neppure che esista. Ma tant’è.
Peraltro, lo spostamento del Cavallo di Leonardo non è un argomento nuovo. In vista dell’Expo 2015, Alessandro Cornaggia (Fondazione Carlo Perini) propose la sua collocazione in piazzale Accursio, nella limitrofa Zona 8, nell’ambito di un progetto di valorizzazione della medesima area, dopo l’abbattimento delle  strutture dell’Alfa Romeo, nel contesto della riqualificazione delle aree periferiche milanesi. Per analogia, sempre in vista dell’Expo, ponemmo l’attenzione su un’altra struttura architettonica di un certo rilievo presente in Zona 7, l’ex Istituto Marchiondi in quel di Baggio, lasciato deperire da anni come tante altre cose a Milano, mentre il plastico dell’edificio è stato esposto al MoMa-Museo di Arte Moderna di New York.
 

Poi, sempre in tema equestre, c’è la ex Scuderia De Montel, un bene architettonico anch’esso sempre più degradato (ma gli Studenti dell’Istituto Leopardi hanno ricevuto un premio per valorizzarlo).


Infine, per gli amanti della street art, i muri di cinta dell’Ippodromo del Galoppo e di quel che rimane del Trotto sono costellati da un chilometrico percorso di opere, numerose delle quali rappresentano cavalli, con molte variazioni stilistiche. 


Peraltro, sembrano essere tutte cose senza un nesso, un po’ abbandonate a loro stesse, come spesso accade nelle periferie della nostra città, malgrado ci siano numerose opere di valore (la Certosa di Milano in Garegnano, Villa Clerici a Niguarda o l’Abbazia di Chiaravalle, solo per fare degli esempi; però, chi è andato a visitarle?). 


D’altra parte, già nel 1288 Bonvesin da la Riva scrisse “Le Meraviglie di Milano” perché «Mi sono accorto che non solo gli stranieri, ma anche i miei concittadini dormono, nel deserto, per così dire, dell'ignoranza e non conoscono le meraviglie di Milano».
Allora, «La ripresa culturale di Milano riparte anche dalle periferie»? Magari, proprio dalla capacità progettuale dei tanti impegnati nel territorio?
Quindi, l’occasione del Cavallo può costituire un’opportunità per una riflessione operativa che guardi a quanto di bello ed importante è presente nelle periferie – che a Milano sono spesso costituite da antichi borghi ed ex Comuni – anche con l’individuazione di possibili “percorsi” che, in un’ottica cittadina, coinvolgano le scuole, ma anche gli albergatori che potranno offrire ai loro clienti la possibilità di vedere veramente Milano, non solo il circuito Duomo, Galleria Vittorio Emanuele, Teatro alla Scala, Castello Sforzesco, Cenacolo e, per i più sportivi, lo Stadio San Siro. E, qui, torniamo al Cavallo di Leonardo.


A questo sono dedicati gli appuntamenti di sabato 24 ottobre e 27 novembre 2018, a partire dal libro “Il Grande Cavallo di Leonardo da Vinci”, anche con proiezione di immagini, nell’ambito del Ciclo “Uno sguardo alla Zona, tra passato e futuro” (60° incontro) a cura del Cento studi ConMilanoOvest (conmilano.ovest@tiscali.it - conmilanoovest.blogspot.com). 

“a Scuola di Periferie” – L’incontro si colloca nel percorso “a Scuola di Periferie” promosso da Consulta Periferie Milano che, dal 2005, ha maturato e consolidato un significativo patrimonio di conoscenze e di esperienze “periferiche”, anche con oltre 100 convegni e seminari con centinaia di persone/realtà. Varie le sedi territoriali, da San Siro a Niguarda, da Lambrate a Baggio, da Greco a Trenno, da Quarto Cagnino al Corvetto, da Figino a Quarto Oggiaro-Vialba. Nel biennio 2017-’19, 60 “lezioni” e varie “materie”: arte e musica, abitare ed organizzazione, geografia e burocrazia”, comunicazione e progettazione (info: www.periferiemilano.com).


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