Il
tema delle case popolari, comunque lo si voglia girare, resta sempre problematico
e, almeno questa è l’impressione, rimane affrontato secondo vecchie logiche:
quelle che, nei fatti, non hanno certo contribuito a risolvere i problemi, ma semmai a
crearli. Però, c’è anche qualcosa di nuovo.
Da
questo punto di vista, interessante è il seminario
internazionale “Pratiche,
significati e politiche della casa” del 9-11 dicembre al Politecnico di Milano a cura di Tracce Urbane in collaborazione con Dastu–Politecnico
di Milano (Progetto ForRent), Docucity, Associazione Dynamoscopio, Gruppo di
ricerca Mapping San Siro (info: www.tracceurbane.it). Oltre alle
sessioni “in aula” – Movimenti per
la casa: discorsi e azioni; Politiche della casa e pratiche
dell’abitare; Casa e città: pratiche dell’abitare e processi di home-making nella vita
quotidiana – anche quelle “in campo” al I°
Quartiere Operaio Umanitaria in Solari,
all’Housing sociale di via Cenni al Vercellese,
allo Spazio di Mutuo Soccorso in Stuparich.
SAN SIRO – Anche il Quartiere Aler
San Siro sarà luogo di incontro e
confronto. Qui è utile ricordare che in uno spazio commerciale da tempo in
disuso di 30mq, reso disponibile da Aler in Via Abbiati 4, da quasi due anni c’è
una presenza fissa del Politecnico. Si tratta di Mapping San Siro, luogo di “didattica sul campo” coordinato da Francesca Cognetti del Dipartimento di
Architettura e Studi Urbani, per mettere le competenze universitarie al
servizio della città, portando gli studenti fuori dall’Università.
E’
una nuova luce nel quartiere, che studenti e docenti hanno provveduto a
riattare, tinteggiare ed arredare con materiale di recupero. Poi, ci hanno
messo anche delle grosse fioriere, recuperate anche quelle. E le fioriere sono
state un po’ un banco di prova con i residenti che, dapprima, si sono mostrati
scettici sulla durata, preoccupati da possibili vandalismi, mentre adesso portano
e curano fiori e piante.
Allora,
questa è l’evidenza che le Università milanesi – facendo la propria attività
didattica – possono aiutare Milano e ridestare le energie sopite degli abitanti.
L’inizio c’è, ma agli studenti e docenti di Architettura potrebbero associarsi quelli di Sociologia ed anche di Giornalismo,
coinvolgendo non decine, bensì migliaia di studenti “sul campo”. Li
aspettiamo!!!
GIAMBELLINO – Anche al Giambellino c’è stata una iniziativa
innovativa con il progetto di “rammendo delle periferie” realizzato dal gruppo
G124 promosso dal Senatore a vita Renzo
Piano (www.renzopiano g124.com) presentato al quartiere lo scorso 7
novembre con un’articolata serie di iniziative. Il progetto è il risultato di
un anno di lavoro del gruppo, costituito da quattro giovani “architetti condotti”
(Matteo Restagno, Alberto
Straci, Francesca Vittorelli e Chiara Valli) accompagnati nel ruolo di tutor dagli architetti Ottavio Di
Blasi e Marco Ermentini (https://vimeo.com/146788777). Operando dal basso è possibile migliorare
la qualità dei quartieri attraverso interventi di “rammendo” e progetti di
“innesto” che non hanno bisogno di grandi finanziamenti e di grandi progetti di
pianificazione, favorendo il lavoro degli artigiani locali.
Intanto,
Comune di Milano, Regione Lombardia e Aler hanno previsto un investimento di 85
milioni nel quartiere Giambellino-Lorenteggio
per riqualificazione
degli stabili, interventi di ecoefficientamento degli edifici pubblici,
illuminazione pubblica, avvio di imprese sociali, sostegno ai soggetti in
difficoltà economica e Laboratorio di quartiere.
INVASIONI – Dicevamo che il tema
delle case popolari rimane affrontato secondo vecchie logiche. Poi,
l’impressione è che i contributi “innovativi” siano visti come delle “invasioni
di campo”. Invece, bisogna andare verso la “progettazione partecipata”, anche nel
solco della recente esperienza di “Bilancio partecipativo” promosso dal Comune
di Milano, anche se i 9 milioni resi disponibili sono lo 0,3% del Bilancio
annuale del Comune.
Nessun commento:
Posta un commento