Ciclo di incontri "Uno sguardo alla Zona"
Giovedì 27 ottobre 2016 - ore 21
Giovedì 27 ottobre 2016 - ore 21
Conferenza-dibattito
Nuovi Municipi, vecchia storia?
interviene: Marco Bestetti (Presidente Municipio 7)
presenta: Walter Cherubini (Portavoce Consulta Periferie Milano)
Circolo
La Corte – Piazza Madonna
della Provvidenza 1 (Quartiere Quinto Romano)
ATM
72, 76
Quello
delle periferie non è un problema solo milanese. Lo è per Roma o Palermo, ma
anche per Parigi o Nairobi. Un problema generalizzato, quindi. Ma, se la
condizione delle periferie delle grandi città si presenta piuttosto
differenziata, «comuni sono, invece, i
punti deboli di uno sviluppo equilibrato riferibili sia alla mancanza di
identità, che all'assenza di un’organizzazione amministrativa adeguata (la
cosiddetta “governance”), che abbia l'obiettivo di definire una strategia
complessiva» (Libro bianco sulla governance europea, Commissione
Europea 2001).
REGOLAMENTO
Peraltro,
a Milano di regolamenti che promettevano poteri alle Istituzioni periferiche ce
ne sono già stati: il Regolamento dei Consigli di Zona del 1977, però mai applicato per venti anni (che prevedeva anche competenze sulle
case popolari, mentre oggi nulla è previsto), sostituito dal Regolamento del 1997, anche questo mai
applicato per diciannove anni, a
sua volta sostituito dal Regolamento dei Municipi nel 2016.
Allora, il punto è proprio questo: non è sufficiente
l’approvazione di un Regolamento, perché poi il rischio è che non venga mai
applicato, che poi è l’unica cosa certa avvenuta in questi quarant’anni.
Peraltro, il problema non è quello di incolpare qualcuno, ma di avere ben
presente che c’è una stratificazione “politico-burocratica” – in una recente presentazione in quel di
Baggio è stata definita “centralistica” e con alta stima di sé – che, nei
fatti, ha sempre bloccato tutto.
MODELLO
ORGANIZZATIVO
Quindi, i Municipi non possono rischiare di essere dei
Consigli di Zona con qualche fiocchetto in più. Invece, devono «realizzare un modello
organizzativo idoneo a conseguire il massimo coordinamento dei servizi e uffici
decentrati tra loro e, ad un tempo, dei rapporti tra questi e quelli centrali»
(Andrea Borruso. Una esperienza di decentramento urbano, 1975).
Infatti, un regolamento non
vale l’altro e deve fare rima con periferia: perché se i Municipi non sono per
le periferie a cosa servono? Infatti, è ora di restituire ai
territori degli antichi comuni la capacità amministrativa della quale furono
espropriati, nel 1873 i Corpi Santi
e nel periodo 1918-1923 i comuni del circondario milanese, quali Baggio, Trenno,
Musocco, Affori, Niguarda, Chiaravalle, Greco,
Gorlaprecotto, Turro, Crescenzago, Lambrate, Rogoredo, Vigentino, con
Lorenteggio e Ronchetto. I Municipi non possono essere un mero organo
consultivo o poco più, bensì un elemento fondamentale perché le periferie non
si governano dal centro, come i fatti stanno a dimostrare.
CASE
POPOLARI
Allora, bisogna prevedere una gestione complessiva
del territorio e delle funzioni comunali che già vi operano e sono tante. Ciò
riguarda anche la gestione del disastrato patrimonio edilizio pubblico che,
invece, rimane ancora una cosa “altra”, staccata dal resto. Insomma, come è
stato per i Consigli di Zona in questi quarantacinque anni, malgrado il
Regolamento del Decentramento del 1977, rimasto inapplicato, prevedesse
all’art. 19: «I Consigli di Zona
deliberano le destinazioni d’uso e le affittanze di locali, edifici ed aree del
Comune con destinazione ad usi sociali e del patrimonio immobiliare di reddito
… ed anche il patrimonio edilizio dell’IACP (oggi ALER/Metropolitana
Milanese, ndr) nell’ambito di appositi
accordi con tale ente secondo le compatibilità di legge». Di tale
previsione, come peraltro di quasi tutte le altre, non se ne fece nulla. E i
risultati sono sotto gli occhi di tutti.
VECCHIA
STORIA
“Nuovi Municipi, vecchia storia?” è il
tema dell’incontro di Giovedì 27 ottobre 2016 – ore 21 al Circolo La Corte, in
Piazza Madonna della Divina Provvidenza nel borgo di Quinto Romano, periferia
ovest di Milano, promosso dal Circolo la Corte con la collaborazione di MCL
Quinto Romano, Centro studi ConMilanoOvest e Consulta Periferie Milano. Intervengono Marco Bestetti (Presidente del
Municipio 7) e Walter Cherubini (portavoce di Consulta Periferie Milano).
Ma,
le periferie non sono una cosa semplice. E’ utile rammentare quanto rilevato da
Massimo Rebotti (Corriere, 23.12.2011) che, ricordando un impegno del Sindaco
Pisapia preso poco prima di vincere le elezioni – «Nei miei primi cento giorni ridarò dignità alle periferie, le riporterò
al centro» – commentò che i “primi
«cento giorni» della giunta Pisapia (che sono ormai di più) dimostrano che
pensare a una città partendo dalle periferie è molto più complicato che
prometterlo”.
MODELLO
MILANO
Oggi,
la città nel suo complesso è chiamata ad un compito, dalle Istituzioni (che di
responsabilità ne hanno numerose), alle associazioni e fino ai singoli
cittadini (perché nessuno si può chiamare fuori). Quello di uscire dal proprio
guscio, di non guardare solo al proprio orticello, bensì di essere protagonisti
delle condizioni di vita della nostra Milano, per realizzare un modello che non
guardi solo alla moda, alla finanza, alla Scala, ma che sia per tutti e di
tutti.
Allora,
ci sarà un “Modello Milano” anche per le periferie?