Sabato 22
ottobre 2016 - ore 10.30
Libro/seminario
Abitare a S. Siro. Ieri. E oggi?
(case popolari e dintorni)
interviene: Giovanni Garuti
presenta: Walter Cherubini
Biblioteca
rionale Harar
- Via Albenga 2/ang. Via San Giusto
ingresso
libero; info: tel. 0288465810
ATM
16, 49, 64, 72, 78, 80, 423, M5 San Siro Stadio
Nell'ambito
del 10° Ciclo "Uno sguardo alla Zona: tra
passato e futuro" (2016-‘17 - 48° appuntamento), promosso dal
Centro studi ConMilanoOvest in collaborazione con la Biblioteca rionale Harar.
QUARTIERE ALER SAN SIRO
Malgrado una apparente normalità, sembra proprio non
ci sia pace nel Quartiere Aler San Siro.
C’è un po’ di tutto: occupazioni abusive
accompagnate da qualche sgombero, qualche coltellata di troppo, ma anche l’abnorme
richiesta di sussidi per bambini “inesistenti”.
Ma,
soprattutto, è evidente che il quartiere è caratterizzato da
troppe situazioni “fuori controllo”, legate soprattutto a presenze
“prevaricatrici” (con traffici illeciti e vari racket delle occupazioni abusive
ed i collettivi antagonisti che la fanno da padroni, come denunciato più volte
dai comitati di abitanti).
Un
Quartiere, tra altri, dove è evidente il “male” dell’abitare, dove a rimetterci
sono le categorie sociali “deboli”: anziani e persone con problemi psichici
(quasi la metà dei residenti).
PATRIMONIO ABITATIVO PUBBLICO
Una condizione che è abbastanza diffusa anche negli
altri quartieri di edilizia residenziale pubblica: Milano ha 70.000
appartamenti (41.700 gestiti da Aler/Regione Lombardia, 28.700 gestiti da MM/Comune
di Milano). Di questi, circa 4.000 sono occupati abusivamente, mentre circa 7.000
sono sfitti. Poi, ci sono 12.800 box/posti auto e 2.900 negozi/laboratori
artigianali, anche questi sfitti per il 25%.
Il
tutto, con costi molto elevati a carico dell’intera collettività: monetari, con
un buco di 100 milioni da parte di Aler nella sola Milano, ma soprattutto
sociali.
SITUAZIONE FUORI CONTROLLO
Allora,
è di tutta evidenza che i quartieri popolari non possono continuare ad essere
un concentrato di fragilità sociali. Invece, è necessaria una “rigenerazione”
socio abitativa, proprio iniziando ad utilizzare una parte dello “sfitto”, sia
abitazioni che negozi. Bisogna
modificare e rafforzare il mix sociale
inserendo inquilini disponibili a farsi carico di iniziative di sostegno
culturale e sociale (il vero “housing sociale” bisogna farlo nei quartieri
popolari), per esempio utilizzando i 500 appartamenti cosiddetti “sottosoglia”
(piccoli monolocali, per questo non inseriti nelle graduatorie degli
assegnatari), che sono liberi (Progetto “Abitare popolare periferico”).
A Milano ci sono molteplici capacità ed energie, come
spesso si dice. Peccato che poi non se ne tenga alcun conto e … i risultati
sono sotto gli occhi di tutti. Invece, bisogna coinvolge chi ha già dimostrato
di saper fare (“progettazione partecipata”), per definire dei modelli
gestionali efficienti.
SOLUZIONI POSSIBILI?
Saranno
questi i temi che verranno affrontati nel corso del seminario “Abitare a San Siro. Ieri. E oggi?” a
partire dal libro “Abitare a San Siro (case popolari e dintorni)” del 1990. Da Allora sono stati fatti
degli interventi, per esempio con il Contratto di Quartiere avviato nel 2004,
con un investimento di 33 milioni. Quale esito ha avuto, qual è il consuntivo
dei lavori? Quali esperienze possono essere acquisite anche in vista
dell’intervento al Giambellino, che prevede un investimento di 95 milioni?
In
proposito, condurremo una riflessione ed un confronto sulla situazione attuale
ed i possibili sviluppi, e da varie esperienze in atto, con soluzioni
possibili.
Giovanni Garuti, giornalista, è coautore del libro “Abitare a S. Siro”.
Walter Cherubini, direttore del Centro studi ConMilanoOvest e portavoce di Consulta
Periferie Milano, è estensore del Progetto “Abitare popolare periferico” per la
rigenerazione socio-abitativa.
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