«La
sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della
Costituzione», recita l’art. 1
della Carta costituzionale, cioè attraverso i propri rappresentanti. Ma
come?
Sabato 18 febbraio 2017 - ore 10.30
“Uno
sguardo alla Zona, tra passato e futuro”
(10° ciclo di
incontri – 2017, 50° appuntamento)
Leggi elettorali, un rompicapo?
Biblioteca Harar –
Via Albenga 2
interviene: Walter Cherubini* (Centro studi ConMilanoOvest)
Attualmente,
votiamo con sei meccanismi più o meno diversi: in un modo analogo per i
Municipi e per il Comune, di secondo livello per la Città metropolitana, in
altro modo per la Regione (poi, ogni Regione ha un suo sistema) e diversi
ancora per Camera, Senato e Parlamento Europeo.
La prima Repubblica è stata fondata sul
proporzionale. La seconda Repubblica è iniziata con il “mattarellum” che, però,
non ha garantito la maggioranza dei seggi (infatti, per costituire il Governo
si è fatto ricorso ai “cambi di casacca”), poi il “porcellum” (un nome un
programma?).
Ma
adesso si deve cambiare, poiché l’italicum,
nato morto, non risponde ai requisiti costituzionali.
Allora,
governo della maggioranza (nel rispetto dei diritti delle minoranze) o governo
della minoranza (nel rispetto dei diritti della maggioranza?).
Quindi, sistema proporzionale
alla tedesca o uninominale? Ma con turno unico all’inglese o doppio turno
alla francese? Sbarramento o premio di maggioranza? E le preferenze? Poi, c’è
la “stranezza” del sistema svizzero: il Governo è composto dalle rappresentanze
politiche che ottengono più voti.
Ma,
la legge elettorale è importante? Proviamo a capirci qualcosa?
Nessun commento:
Posta un commento